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Rainer Maria Rilke

Anime Gemelle

L’ Anima Gemella è un’entità che presenta una frequenza vibrazionale identica alla nostra

che dimora in un corpo energetico diverso dal nostro.
Ognuno di noi emette però innumerevoli frequenze vibratorie diverse,

quanti sono gli aspetti della sua personalità
e quanti sono i suoi centri di energia normalmente attivi (chakra).
Per ciascuna di esse esiste un individuo incarnato, maschile o femminile,

di identica vibrazione all’esterno di noi che,
 in assenza di blocchi e ad un livello evolutivo sufficientemente alto, noi naturalmente attiriamo.
Generalmente con le nostre Anime Gemellr abbiamo un profondo e ricco rapporto karmico
che conferisce alla relazione una precisa coloritura e precise problematiche,
il cui scioglimento determinerà per entrambi una profonda presa di coscienza evolutiva,
 che riguarderà in particolare il chakra in questione.
Il karma d’amore e la vera problematica d’amore la si tocca con l’Anima Gemella del chakra del cuore,
colui che si abbevera al vostro cuore (o viceversa, se siete più fortunati!)

e che sentite parte del vostro cuore fisico e spirituale.
 La fonte dello scambio energetico, il livello di comunicazione e di intesa, la sede del legame è il cuore.
La vera Anima Gemella è quella che risiede al cuore.
Ai chakra inferiori si risolvono le questioni di integrità della persona,

la solidità e la compiutezza delle funzioni primarie,
ai livelli superiori sono interessate la creatività e la conoscenza.
Il cuore è il centro energetico del nostro essere (tre chakra sotto, tre sopra)

e l’amore l’unica forza che può muovere le montagne.
Il coinvolgimento amoroso è l’espediente evolutivo più potente

per darci la forza e la motivazione di scalare e andare oltre la nostra ‘montagna karmica’,
la nostra ferita e il nostro blocco più grande di cui l’Anima Gemella è insieme specchio e soluzione,
rappresenta il punto di partenza e punto di arrivo.
Ogni Anima Gemella presenta una distribuzione energetica simile alla nostra ma quella della nostra Anima Gemella del cuore  sarà molto più precisamente speculare e nella risoluzione del rapporto con lei si dischiuderanno per entrambi le vie di liberazione del karma.
Non si tratta di un’ascesa mistica, ma di un incarnare se stessi e la realizzazione del proprio percorso,
 l’obiettivo del nostro karma, sotto lo stimolo e il modello dell’altra persona. (vd studio dei nodi lunari) .

 

.Esistono amori evolutivi, del tutto accidentali, che non avvengono ‘di necessità’ ma per scelta.
L’esperienza con l’Anima Gemella, quando capita, si impone,
sia che noi l’accogliamo con leggerezza sia che noi ne rifuggiamo,
‘deve’ capitare, deve per lo meno presentarsi, manifestarsi e poi starà a noi scegliere come viverla.
Sarà comunque un rapporto, realizzato o solamente ‘sentito’, epocale.
Quelli che io qui indico come ‘amori accidentali’ sono incontri, più o meno intimi,
che portano a una maggiore comprensione e conoscenza di noi e del mondo,
che ci aiutano offrendoci una prospettiva diversa sulle nostre problematiche.
Se si realizzano in qualche modo ovviamente la conoscenza ne giova
perché tramite l’amore si sperimenta sempre un’accelerazione e l’amore,
l’adesione al maestro, chiunque esso sia, è il più potente e a mio parere l’unico ponte verso la conoscenza.
Dal momento che ogni relazione intima, anche di amicizia e perfino lavorativa,
ci offre uno specchio delle modalità della nostra personalità,
anche questi ‘compagni accidentali’ riflettono ciò che noi stessi siamo,
 seppure in modo meno profondo delle Anime Gemelle
 e ci offrono insieme all’esperienza dell’altro da noi quella, forse ancora più preziosa, di noi stessi nell’altro.
Si tratta di incontri evolutivi, Anime Gemelle anch’esse, se vogliamo,
 ma situate decisamente ai margini della nostra famiglia animica.
Il partner condividerà gli stessi vostri livelli vibrazionali e ovviamente anche la medesima tipologia energetica,
sarà molto carente nei chakra per noi più problematici e condividerà le stesse nostre ferite non risolte,
anche se nessuno dei due ne è consapevole, in una parola condividerà le nostre stesse nevrosi.
La mancanza di consapevolezza accresce la sofferenza, l’intolleranza
e il ricadere di necessità sempre nelle medesime dinamiche distruttive.
La coppia, tirando un sospiro di sollievo e uno di dolore, si scioglie.
Gli amori accidentali non contemplano in genere esperienze con anime già conosciute in vite precedenti,
non sono così cruciali a livello evolutivo
e rivelatrici delle proprie dinamiche interiori profonde.
 Rappresentano delle esperienze di assaggio, di sperimentazione,
utili e frequenti all’inizio del proprio percorso evolutivo.
In seguito si è in grado di godere appieno dei rapporti sociali
senza disperdere le energie in relazioni sentimentali incomplete
e conflittuali e si ha la ‘grazia’ di incontrare solo Anime Gemelle.
Gli amori occasionali non capitano più, non si fanno più le cose a caso o impulsivamente,
ma con consapevolezza e per necessità, per andare passo dopo passo,
con i compagni giusti verso la nostra realizzazione.

.Gli amori impossibili sono esperienze di livello più alto, che producono grande espansione ed accelerazione.
Woody Allen faceva dire alla protagonista de “La Rosa Purpurea del Cairo”:
“Ho appena incontrato un uomo meraviglioso. Non è reale, ma non si può avere tutto.”
Ecco, non si tratta di questo.
Il bello degli amori impossibili è proprio che sono reali, sono suscitati da persone reali che ci illuminano,
costituiscono con la bellezza che noi percepiamo in loro il modello,
la realizzazione sulla terra di ciò che noi desideriamo essere.
Questo ci serve da memento (è quello che sono, è lì che voglio arrivare!),
da testimonianza (se una persona con le mie stesse ferite originarie,
con tanta semplicità e naturalezza riesce a realizzarsi in modo così compiuto è proprio possibile!)
 e da stimolo (in nome dell’amore che ho per me e dell’amore che ho per lui,
per potere aspirare a lui, essere alla sua altezza,
 io investo con gioia ed entusiasmo tutte le mie energie per crescere!).
Se fattori esterni si oppongono alla realizzazione di questo amore, la sua funzione e anche, spesso,
 la sua intima reciprocità non vengono meno (viene meno solo l’urgenza alla crescita).
Infatti l’ ‘impossibilità’ è solo metaforicamente impedimento esteriore, è in realtà un gap interiore.
Si definiscono impossibili in quanto esiste un alto dislivello vibrazionale tra noi e il nostro amore
che per questo ci appare inarrivabile.
Ma il dislivello può essere colmato e, quando la struttura animica dell’altro lo consente, rendere l’amore possibile.
L’oggetto del nostro amore è come noi, condivide le nostre ferite originarie,
ha un karma simile al nostro e una struttura vibratoria assolutamente analoga
 (presenta un’uguale distribuzione delle energie attraverso i chakra),
con la differenza che le sue vibrazioni sono più alte.
Per questo noi lo troviamo meraviglioso.
È una delle nostre Anime Gemelle e costituisce un passaggio evolutivo importante,
un’occasione da accogliere con gioia che ci indica che,
se siamo stati attirati da livelli vibrazionali alti, siamo evidentemente in un periodo di accelerazione
(altrimenti non avremmo riconosciuto, non saremmo stai attirati dall’oggetto del nostro amore,
 non saremmo stati abbastanza alti da desiderare qualcosa di più alto di noi e tendervi),
pronti per gestire questa ulteriore spinta evolutiva.


 

L’evoluzione delle Anime Gemelle non consiste solo nel superare i limiti che il rapporto ci rende manifesti,
generalmente gli stessi per entrambi,
 ma anche a procedere oltre, nella presa di coscienza e nella realizzazione di noi stessi.
Superare gli impedimenti più evidenti ci apre la strada ad altre scoperte, ulteriori gradini che,
 più o meno consapevolmente, 
dobbiamo al rapporto con l’Anima Gemella.
L’Anima Gemella è insieme riflesso della nostra anima, parte di lei, e modello a cui la nostra anima si ispira,
completezza a cui tende al di fuori e dentro di sé, cibo di cui si nutre. (es: nodo lunare sud-nord speculari!)
Per essere completo devo acquisire la mia metà, in un matrimonio alchemico in cui lui diventa me ed io lui,
io mi apro ad accogliere la mia parte mancante che amo ed onoro fuori e dentro di me.
Lo amo come parte di me e nello stesso tempo, pur senza sentirlo come maestro,
 mi conduce, mi fa essere, mi costringe senza saperlo
 ad essere quello che è mio destino sviluppare in me per raggiungere la compiutezza
e assolvere il compito karmico.
A proposito di matrimonio, il matrimonio tra due Anime Gemelle esiste già da prima che si incontrino si può dire,
e questa unione è sentita variamente dai due come desiderio che a volte può essere realizzato.
 Altre volte è necessario non realizzarlo.
Del resto l’Anima Gemella non è la persona migliore con cui vivere la quotidianità,
un rapporto così profondo e sublime è di un’intensità quasi dolorosa
e difficilmente potrà portare la serenità e la stabilità di cui si avrebbe bisogno in un rapporto quotidiano.
  Potete essere felici con la vostra Anima Gemella,
o al contrario vi sembrerà di non riuscire a coronare alcun sogno comune.
Allora la sofferenza sarà lo sprone per un grande salto evolutivo.
 L’Anima Gemella arriva sempre al momento giusto per attivare un vasto potenziale
non ancora abbastanza vissuto, valorizzato o sviluppato.
In ogni caso nessun uomo, né al di fuori né all’interno della coppia, può dividere ciò che Dio ha intimamente unito.
“Ciò che Dio ha unito, l’uomo non divida. A questo ci penserà Dio.” (G.B. Shaw)
Ovviamente, quando il karma sarà assolto, la nostra anima sarà completa, la nostra Anima Gemella sarà stata introiettata
 e non ci potrà dare più alcun sprone evolutivo.
Se la nostra evoluzione continuerà, continuerà senza di lei.

.L’Anima Gemella costituisce la più grande sfida evolutiva della nostra vita.
 Il fine di ogni incontro è l’evoluzione.
Ogni incontro significativo e ogni incontro con l’Anima Gemella ci offre uno specchio.
La nostra Anima Gemella è il nostro specchio più preciso
 che ci permette di affrontare nel modo più completo e diretto noi stessi e la nostra ombra.
La sensazione è di amare un pezzo di noi, l’equivalente animico di un brandello del nostro corpo
 e di adorare tanto l’anima dell’altro quanto il corpo che ne è simbolo, emanazione e rivestimento.
 La nostra Anima Gemella  è noi ed è in grado di fornirci inoltre gli strumenti,
 le condizioni o le sollecitazioni di cui abbiamo bisogno per il nostro completamento, per la nostra evoluzione e felicità.
L’Anima Gemella riflette la nostra ombra  e ci permette di curarla.
L’amore è un detonatore di energia; l’amore o il bisogno di amore sono la maggiore motivazione all’azione.
Curare la propria ferita più grande è un’azione che richiede grande energia e forte motivazione,
un impegno certamente troppo gravoso da compiere senza il fuoco propulsivo dell’amore

e il pungolo di una necessità impellente, il vincolo cioè di un legame evolutivo che non sarà sciolto

finché non lo si sarà affrontato.
Ogni ostacolo, esterno o interiore, qui è funzionale al suo superamento, aspetta solo di essere superato.
Ognuno dei due partner fa il percorso di strada più importante insieme all’altro.
C’è un solo grande amore perché c’è una sola grande ferita.

Conseguire la felicità attraverso questo legame comporta lo scioglimento,
la risoluzione dei nodi della personalità di entrambi.
Chiaramente è un percorso molto lungo, e anche molto sofferto. Da una parte, se siamo abbastanza consapevoli,
vediamo in lei le nostre stesse debolezze che siamo spronati ad osservare e ad affrontare da una prospettiva esterna.
Impariamo a capirle, le accettiamo, ci esercitiamo a curarle con il nostro amore,
così che quando le riconosceremo in noi e le sperimenteremo dall’interno non ci saranno estranee, 

le gestiremo con consapevolezza, con pazienza e le cureremo con altrettanto amore.

D’altra parte l’Anima Gemella agisce in modo preciso e involontariamente crudele
proprio sulle nostre ferite costringendoci piano piano a prendere coscienza delle debolezze

che tanto ci espongono al dolore e curarle
 nel modo più definitivo possibile. È un percorso molto lungo e faticoso, ma assolutamente obbligato.
Gli ostacoli vi porteranno alla fuga e l’infelicità della fuga e della distanza vi ricongiungerà alla vostra Anima Gemella
 con la quale nel corso del tempo conseguirete piccole prove e piccoli successi.
Il percorso è reso obbligato dalla costituzione stessa delle anime, dall’attrazione sottile,
indefinibile ma ineguagliabile e ineludibile che le trattiene,
l’una supremo desiderio dell’altra.

 

Il legame con l’Anima Gemella è il legame più sacro della vostra vita,

più decisivo per la vostra evoluzione e il più legato al divino.
L’amato è la strada verso la libertà interiore e la felicità, la pienezza e la realizzazione,
 è il nostro modo di sperimentare sulla terra l’amore più alto e puro,

è la motivazione a trascendere le difficoltà e i limiti interiori,
è l’incarnazione tangibile della nostra anima e del mistero spirituale che la circonda.
Attraverso gli occhi dell’amato si possono vedere le nostre e le sue profondità e accedere alla coscienza
 prima che impronta e anima tutte le forme di vita.
 Gli occhi dell’amato si affacciano sul mistero divino.
Molto spesso se ne ha conferma nelle preghiere stesse quando si recitano versi che citano gli occhi di Dio
 e si visualizzano quelli della persona che amiamo. Toccando il mistero dell’Anima Gemella
 tocchiamo uno dei più grandi misteri della creazione
di cui abbiamo il dono di renderci conto in modo tanto coinvolgente.
Platone offre una visione molto chiara e convincente del rapporto amoroso che è specchio,
 complementarietà, e anche contemplazione di qualcosa che va al di là dei partner coinvolti, li trascende.
Eros è figlio di Penia, povertà.
Ognuno cerca nell’altro ciò che gli manca,

di cui ha bisogno perché ne è privo.  Ma Eros apre anche la via che porta alla rivelazione del Bello in sé, alla contemplazione del ‘volto di Dio’.

Nello specchio dell’amato non appare il nostro volto umano ma quello del dio da cui siamo posseduti e di cui portiamo la maschera. Come l’occhio non può vedersi senza guardare un altro occhio così l’anima non può conoscersi senza contemplare un’anima e discernere in essa la parte in cui risiede la facoltà propria dell’anima. Lo specchio, al posto della mia immagine riflessa, mi rimanda la figura del dio.
La inclemente affinità speculare di manchevolezze, oltre che di luce e di aspetti simili e complementari, è la causa delle difficoltà per effetto della ripetizione meccanica di copioni comportamentali sbagliati.
 L’evoluzione consiste primariamente nel prendere coscienza di questi ultimi
e possibilmente nel farlo in due.

Famiglie di anime evolvono armoniosamente in contemporanea.
È assolutamente vero. Se lo desiderano.

Ogni passo che noi compiamo è preceduto e sostenuto dal nostro desiderio di compierlo
ed è cronologicamente e qualitativamente condizionato da esso.

 


La crescita non avviene in modo automatico in contemporanea: se crescete voi non cresce di necessità anche lui.
 Potrete trovarvi cresciute, finalmente felici e con un nuovo partner che abbia vibrazioni alte adeguate alle vostre.
Potrebbe la vostra maturazione essere di giovamento alla relazione,

attenuando le ansie del vostro partner o suggerendogli un modello.
È legge matematica che mutando i fattori il rapporto cambia le sue dinamiche.

Ma non si può forzare l’altro a crescere, quando questi non lo desideri.
Se siamo tutti onde di uno stesso mare, come secondo un detto taoista,

si può solo migliorare la qualità dell’acqua.
Facendo passare energia all’altro che inconsciamente se ne avvale

per vivere con maggiore forza o serenità il suo percorso di crescita.
Ogni volta che le nostre vibrazioni sono positive noi diamo, trasmettiamo amore al mondo:
 la luce, la purezza, la giustizia, costituiscono un dislivello di amore
che passa da noi al mondo, con lo stesso sistema dei vasi comunicanti. Nel caso specifico si possono focalizzare le nostre energie positive tramite le tecniche della Psicodinamica (bagni di colore o coccole), della Radiance Technique o utilizzando determinati cristalli posti sulla sua foto con l’eventuale somministrazione di fiori di Bach appropriati.

Una meditazione molto efficace per caricare voi stessi e la vostra AG
dell’energia a vibrazione più elevata e intensa è la visualizzazione della coppia lambita e percorsa da una fiamma di colore viola:procura un’immediata elevazione delle energie.

E. Clare Prophet la consiglia anche a chi non ha ancora trovato la sua Anima Gemella
perché carichi della stessa energia la sua metà lontana e, promovendo la sua evoluzione, la avvicini a sé.
“L’amore con l’amore si cura” e la vostra energia, la vostra pazienza e la vostra fiducia

aiuteranno l’ Anima Gemella nella sua crescita,
purché siano rispettate due condizioni: che per rincorrere un sogno d’amore non sacrifichiate la vostra propria crescita,
presupposto basilare all’esito positivo di qualsiasi impresa, e che la vostra energia nutra un desiderio di crescita
già coscientemente espresso dalla vostra Anima Gemella.
A volte comunque l’incentivo decisivo all’evoluzione del vostro partner è fornito dalla relazione stessa,
 dalla sua impossibilità a liberarsi del desiderio di voi che siete per lui la porta principale alla sua evoluzione.

 

Dove conduce il processo evolutivo delle Anime Gemelle?
È un’unione spirituale?
Porta a un unione spirituale?
Non è un’unione nata in nome o col fine di una ricerca spirituale comune.
È un’unione che sorge nel cuore e nel cuore si sviluppa, si ‘medica’ e si realizza.
Nella vita ci sono alcuni incontri importanti con amori impossibili o Anime Gemelle
 preposte alla nostra evoluzione che coinvolgono anche chakra più alti di quello del cuore.
Riconoscere la propria Anima Gemella non è di fondamentale importanza.
È importante riconoscere le nostre ferite e le nostre conseguenti cattive abitudini comportamentali
per potere vivere ogni rapporto con consapevolezza e quindi nel modo più sereno, positivo e arricchente possibile, e in modo da calamitare persone sempre più consone
 al nostro profondo modo di essere, più prossimi alla nostra anima e a livelli evolutivi sempre più alti.
Su questo si deve focalizzare tutta la nostra attenzione.
Tuttavia può contribuire ad accrescere la consapevolezza della nostra natura
e delle dinamiche relazionali in genere sapere in quali modi
un’Anima Gemella si può manifestare ed eventualmente riflettere sulla tipologia delle nostre storie.
Il riconoscimento avviene sempre, e sempre al primo incontro ma è sempre inconsapevole,
probabilmente per una provvidenziale forma di difesa,
per permetterci di affrontare le nostre prove passo dopo passo

senza cognizioni che sarebbero in quel momento solo fonte di ansia.
A volte la reazione inconscia di difesa si manifesta in modo così evidente che proviamo un sentimento di antipatia istintiva per la persona che pochi giorni dopo scopriamo irresistibile,

oppure un istintivo desiderio di fuga come per salvaguardarci da un’esperienza troppo impegnativa.
Del resto è comprensibile che una persona possa trovare non gradevole l’immagine che le proviene da uno specchio che ritrae solo un po’ deformati i suoi vezzi caratteriali.
Ciò che ci irrita di più negli altri sono spesso le nostre stesse mancanze che noi riconosciamo in loro
 e che abbiamo imparato a detestare
osservando quanto impedimento quotidianamente procurano a noi. Lo specifico legame karmico traspare da atteggiamenti, sensazioni, ricordi di atmosfere di vite precedenti o addirittura sogni premonitori, tramite la presenza di oggetti simbolici che sembrano partecipare al corso della storia, o può emergere da curiose rispondenze fisiche.
Una persona esterna, attenta e sensibile potrà inoltre riconoscere un’affinità di sguardo tra i due,

che condividono la stessa ombra
(le stesse ferite, le stesse paure)

e la stessa luce (la stessa particolare qualità di purezza e buoni sentimenti;
del resto ombra e luce sono sempre legate, in qualità e profondità),

dunque una costituzione animica molto simile.
 

 

Inoltre sono legate al cuore ed è il cuore il punto che li unisce e che condividono e il cuore traspare dallo sguardo.
La nostra Anima Gemella è il vostro ‘fratello d’amor carnale’, il fratello più fratello di tutti, con il quale il destino
 ha fornito le premesse per un legame inscindibile.
 L’Anima Gemella arriva quando meno la si aspetta.
Si è probabilmente in un momento di accelerazione, di crescita e ci si imbatte in una persona
dalla vita apparentemente diversa dalla nostra, ma che sta in realtà percorrendo un identico percorso evolutivo, esattamente speculare al nostro.
Le cose belle devono essere desiderate ma giungeranno a noi quando non ne avremo più bisogno
 e quando meno siamo concentrate su di esse.
Quando abbiamo bisogno di una cosa, di una persona, quella cosa o persona non ci sarà.
È una legge evolutiva che assomiglia molto a una legge di Murphy,

ma la dura logica che la sottende è assolutamente lineare.
Dall’esterno non proviene l’aiuto desiderato proprio per aiutarci, per costringerci a trovare
 o creare dal nulla la nostra risorsa mancante in noi.
Se ho bisogno di amore è perché non ho amore in me, se mi sento abbandonato è perché io ho abbandonato me stesso,
ho lasciato e non amato il mio bambino interiore che si fa sentire riempiendomi di infelicità e di paura.
Ma se è vero che l’esterno è lo specchio dell’interiorità è anche vero che la rispondenza è sempre biunivoca,
che cambiando la situazione interiore si modificherà automaticamente di conseguenza la situazione esterna.
Amando noi stessi non vivremo più nell’indigenza d’amore, fuori e dentro di noi, e nella paura di non essere amati.
Potremo anche finalmente renderci conto di quanto la paura di non essere amati abbastanza
 o come desideriamo ci avesse anche reso ciechi dell’amore
 di cui già godiamo. Educandoci a un atteggiamento di comprensione ed accettazione nei nostri confronti
 automaticamente esprimeremo lo stesso sentimento di accettazione e simpatia nei confronti degli altri
che saranno portati a ricambiare il nostro affetto.
In ogni caso noi stessi, con o senza il riscontro esterno vivremo sereni e appagati,
 non cercheremo più l’amore di cui abbiamo bisogno
perché esisterà già dentro di noi. Quando non avremo più paura di essere amati o di non essere amati
(che è poi la stessa paura), il nostro vecchio desiderio d’amore, ormai non più impellente, si materializzerà.
“Soltanto chi è disposto a perdere tutto può avere tutto.” diceva Mère,

una delle più grandi mistiche della tradizione yogica.
Si è disposti a perder tutto quando non si hanno attaccamenti e dipendenze

in quanto è stata raggiunta la propria autosufficienza emotiva
 e si possiede già tutto dentro di noi.

Se la realtà esterna è lo specchio di quella interna un cuore in pace che ama vivrà situazioni di pace e di amore.
Quando ci ameremo ci verrà concesso l’amore.

 

 

Liberarsi delle zavorre karmiche è la strada maestra: capire le radici di quello che più ci fa soffrire,
esplorare la sostanza della nostra ombra e amarla in quanto da essa sgorgherà la nostra luce, con la sua inconfondibile qualità. Conoscere i nostri spettri equivale e privarli del potere di farci paura e inibirci,
accettarli comporta il loro dissolversi (in quanto karma superato). Dall’esplorazione della nostra ombra trarremo i gioielli che daranno le particolari vibrazioni della nostra luce, trarremo insegnamenti che renderannola nostra capacità di comprensione e la nostra creatività uniche e preziose.
 (schema a spirale della crescita, come sotto così sopra).
A questo fine le qualità necessarie da allenare
sono quelle del buon esploratore impegnato in una caccia al tesoro:
l’attenzione, la discriminazione, il coraggio, la perseveranza, la focalizzazione di sé,
l’obbiettivo,senza dimenticarsi di aiutare le vecchine ad attraversare la strada.
Il coraggio è il presupposto fondamentale.
Bisogna stare nel proprio dolore e starci in modo costruttivo,
avere il desiderio di porsi delle belle domande (il perché) e il coraggio di ricevere delle risposte.
È il coraggio di andare giù, fino in fondo,

e guardare il paesaggio e poi di ricercare con lo studio, la meditazione,
l’aiuto altrui, di spiegarsi quel paesaggio, di vederlo chiaro e in questo modo accettarlo.

Ci vorranno anni e molta pazienza, (“affrettarsi con calma”),

e discriminazione per non lasciarsi sopraffare dal dolore
 o per non essere autodistruttivi o per scegliere gli strumenti migliori per la propria ricerca.
Il requisito fondamentale in ogni caso è uno solo: volerlo, essere focalizzati.
Conoscere se stessi è il primo gradino di qualsiasi percorso spirituale

e di qualsiasi cammino di realizzazione in quanto chi si conosce trova illuminata la propria via.
L’introspezione è imprescindibile e può essere considerata anche una strada a se stante,

che apre le porte al Sé in quanto nucleo del proprio io.
In ogni caso l’effetto è liberatorio: il contatto con l’ombra libera dall’ombra,

la morte è il solo presupposto alla rinascita.
 

Se scoprite verità traumatiche

(pulsioni, limitazioni, violenze, impronte karmiche, le varie cause dei blocchi…)
e ne prendete atto non è che queste cambieranno
 e smetteranno di essere le realtà traumatiche che sono ma non vi daranno più alcun fastidio
e non interferiranno più con la vostra vita.
Voi siete anche quell’orrendo e misero anatroccolo nero,
ma perché volergli male, fa parte di voi e merita tutta la vostra tenerezza,
è il vostro piccolo bambino ferito.
Ognuno ha il suo a caratterizzare il proprio percorso.
Dal momento che lo amate siete un cigno e sarà difficile non amarvi quanto voi stessi vi amate,
 dandovi energia e magnetizzando energia.
Il gioco dei desideri (stesura di lista di 101 desideri) è utile perché ci rivela noi stessi a partire dalle nostre aspirazioni,
dalle cose che ci piacciono e ci emozionano,
dal nostro desiderio di luce se non dalla nostra luce, è un modo divertente per sperimentare se stessi, per mettersi in contatto.
Di nuovo l’attenzione nei confronti dei nostri desideri e dei nostri bisogni si rivela la virtù di base.
I desideri che non si realizzano o che noi riteniamo impossibili indicano il punto del nostro blocco energetico,
la strada per scoprire la nostra ombra.
I più coraggiosi si possono anche concentrare sulla cosa di cui più hanno paura, il tabù principale,
 la madre di tutti gli altri, e vivere la condizione del suo realizzarsi in modo da demistificarla, esorcizzarla,
sperimentarla per un attimo e capire di essere più grandi e più forti di lei.
Essere senza paura nel luogo della nostra paura.
In forma edulcorata è una prova che anima molte meditazioni.
Ed è probabilmente la stessa sfida che anima il Rebirthing,
la regressione ipnotica e il momento dell’integrazione dell’emozione nella Integrazione Neuroemozionale,
 tutte attività utilissime per entrare in contatto con il proprio bambino interiore.
Altro stimolo alla crescita per chi ama le sfide è mettersi alla prova, fare un piccolo sforzo, con delicatezza
 e in sintonia con i propri desideri:
cimentarsi in attività a noi consone ma leggermente al di là delle nostre capacità attuali,
che ci impongano lo scioglimento dei blocchi.
Questo piccolo sforzo è molto efficace in quanto ci impone l’attenzione su noi stessi, ci rivela a noi stessi,
e soprattutto contribuisce alla focalizzazione dell’obiettivo, lo scioglimento del blocco,
che paradossalmente si raggiunge allentando la focalizzazione sul problema,

liberando il blocco dal pensiero e lasciando fluire l’energia.
Si tratta di una modalità interessante che permette di rendersi conto in modo tangibile dei propri progressi
e dirigere coscientemente le proprie energie, passo dopo passo.

 

Rainer Maria Rilke

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